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Igienisti dentali, Lamberto Mattei: “convegno Sidi occasione di crescita professionale”

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Roma 15 nov. 2023 – E’ stato organizzato dal S.I.D.I. coordinato dal dott. Gianfranco Sorgente un interessante convegno- congresso di formazione sul tema  “Evoluzione della professione dell’Igienista Dentale. Cosa c’è di nuovo” . L’appuntamento è per sabato 2 dicembre 2023 per una intera giornata di approfondimento nella prestigiosa sede del Green Park Hotel Pamphili, in Largo Lorenzo Mossa 4 a Roma.

“Il nostro Studio Associato Sarcc di Roma è partner di questo evento – spiega il dottore commercialista Lamberto Mattei – che si inserisce a pieno titolo con le attività Sidi per la formazione e la crescita nel settore degli igienisti dentali. Da anni il dott. Sorgente è impegnato su questo fronte riuscendo ad ottenere brillanti risultati per la caratterizzazione di questa imporante professione. Nel corso del convegno gli autorevoli e qualificati relatori forniranno ai partecipanti, una serie di spunti normativi, ma anche teorico-pratici di formazione clinica specifica. Questa professione, infatti, deve essere valorizzata sempre di più in relazione al ruolo che riveste nel settore professionale odontoiatrico.  Gli igienisti dentali – prosegue Mattei – svolgono un ruolo chiave nella prevenzione delle malattie orali. Attraverso l’istruzione dei pazienti sul corretto regime di igiene orale, la pulizia professionale dei denti e la promozione di pratiche sane, contribuiscono a ridurre il rischio di carie, malattie gengivali e altri problemi dentali.”

La salute orale. infatti è strettamente collegata alla salute generale del corpo. Le infezioni orali possono avere impatti su altre parti del corpo, come il cuore e i polmoni. Gli igienisti dentali aiutano a prevenire queste complicazioni contribuendo a mantenere la bocca sana e riducendo il rischio di malattie sistemiche associate.

“E sono proprio loro – riprende Mattei – i professionisti che trascorrono più tempo con i pazienti durante le visite. Questo tempo extra consente  di instaurare relazioni più strette con i pazienti, ascoltarli attentamente e rispondere alle loro domande. Questo supporto si rivela  essere sempre di piu’ fondamentale per rassicurare i pazienti, incoraggiarli a mantenere una corretta igiene orale e affrontare eventuali preoccupazioni”.

Durante le pulizie e gli esami, gli igienisti dentali possono anche  individuare segnali precoci di problemi dentali, come la formazione di placca, il deterioramento dello smalto o l’infiammazione gengivale. Il rilevamento precoce consente un intervento tempestivo per prevenire lo sviluppo di condizioni più gravi.

Gli igienisti dentali sono spesso impegnati nell’aggiornare costantemente le proprie conoscenze e competenze per rimanere al passo con le ultime scoperte e metodologie nel campo dell’odontoiatria. Questa educazione continua è essenziale per fornire ai pazienti le informazioni più aggiornate e le migliori pratiche per mantenere la salute orale.

 

 

La partecipazione all’evento del 3 dicembre è prevista previo accredito, ulteriori informazioni possono essere richieste alla seguente mail: segreteriasidi@gmail.com

 

Questo il programma della giornata:
Ore 08:45-09:00 Registrazione partecipanti
Ore 09.00 – 09.15 Saluto ai partecipanti Presidenti
del Congresso ed Autorità
Moderatori:
Ore 09.15 – 10.15 Prof. Adriano Piattelli
Dott. Alessandro Cipollina
“ Biofisica e risposta tissutale: evidenza e clinica
sui tessuti parodontali e perimplantari ”
Ore 10.15 – 10.30 Dott. Piero Trabalza
La prevenzione obiettivo presente e futuro
Ore 10.30 – 11.00 Prof. Francesca Riva
“Una diagnostica semplice, una terapia sicura”
Ore 11.00– 11.30 Coffe break libero
Moderatori:
Ore 11.30 – 12.15 Prof. ssa Loredana Cerroni
Effetto della terapia parodontale non chirurgica sul
profilo lipidico:
supporto degli integratori alimentari.
Ore 12.15 – 12.30 Dott.ssa Laura Vecchione
“Implant&Perio Protection Plan”.
Ore 12.30 – 13.00 Alberto Scudier
“Esigenze ed evoluzione delle polveri”
Ore 13.00 – 14.00 Pranzo offerto da SIDI
Moderatori:
Ore 14.00 – 14.40 Prof. ssa Iva Milinkovic
Uso aggiuntivo degli antimicrobici nel trattamento
parodontale
Ore 14.40 – 15.10
Dott.ssa Elisa Pierozzi
”La gestione non chirurgica del paziente affetto da
parodontite di stadio 1-3”
Moderatori:
Ore 15.10 – 15.40 Dott. Alessandro Salucci
Effetto di materiali remineralizzanti su denti
decidui
Ore 15.40 – 16.10 Dott. Francesco Costa
Terapia parodontale non chirurgica: l’evoluzione
strumentale fino ai giorni nostri”
Ore 16.10 – 16.40 Dott. Alberto Castaldo
La parodontologia del III millennio: siamo
realmente all’inizio di una nuova era….oppure no!?
Ore 16,40 Fine lavori e consegna attestati
Ore 16.40 Bingo con omaggi offerto dalla aziende
Buono acquisto di €300,00 offerto da LDA- Frosinone
Corso per ASO in sala parallela 9-13:
0re 8.30 Accoglienza
0re 9.00 Presentazione
Ore 9.30-11.00 Assistenza in implantologia
Maurizio Di Santo (Sweden e Martina)
Ore 11.30-13.00 Manutenzione autoclave ed importanza della
Rintracciabilità
Dott. Pierangel Russo (W&H Italia srl)
Ore 14.00- 16.30 Il ruolo dell’ASO nell’Odontoiatria
Pediatrica ed estetica
Dott.ssa Maria Grazia Marchesi

 

Partite Iva, pubblicato il report del terzo trimestre 2023

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Nuove attivazioni registrate soprattutto in Lombardia (+11,2%), nella provincia di Trento (+9,7%) e in Sardegna (+8,6%). Viceversa, valori in calo in Puglia (-7,7%), Veneto (-4,3%) e Molise (-3,1%)

roma – E’ stato publicato il report delle nuove partite Iva aperte nel terzo trimestre del 2023. Complessivamente sono state 97.145 le neonate attivazioni, con un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge dal consueto aggiornamento dei dati elaborato dall’Osservatorio sulle partite Iva e riportato nella sintesi disponibile in rete.

La natura giuridica delle nuove partite Iva mette al primo posto le persone fisiche artefici del 70% delle attivazioni, la metà di queste sono state richiesta da giovani fino a 35 anni. Seguono da lontano le società di capitali, con il 22% del totale, in fondo le società di persone che non superano il 2,7 per cento.
I “non residenti” (soprattutto società di commercio online) e quella delle “altre forme giuridiche”, rappresentano complessivamente il 5,3% del totale delle nuove aperture. Il confronto con il terzo trimestre del 2022 mostra che le persone fisiche (+3,2%) e le società di capitali (+4%), registrano un moderato incremento mentre scendono le rimanenti forme giuridiche.

Il focus sulla ripartizione geografica, evidenzia che quasi la metà delle richieste sono arrivate dalle regioni del Nord, che ottengono il 49,2% del totale, seguono il Sud e le Isole, con il 29,3%, sul terzo gradino del podio il Centro con il 21,1 per cento.
Gli aumenti maggiori si sono registrati in Lombardia (+11,2%), nella provincia di Trento (+9,7%) e in Sardegna (+8,6%). Viceversa, valori in calo soprattutto in Puglia (-7,7%), Veneto (-4,3%) e Molise (-3,1%).

Nessuna sorpresa dall’analisi sull’andamento per settore produttivo. Il commercio continua a essere il comparto più vivace, con il 19,2% del totale delle neonate partite Iva, seguito dalle attività professionali (16,4%) e dall’edilizia (10,1%). Rispetto allo stesso trimestre del 2022, i maggiori incrementi si notano nell’istruzione (+128,3%), alloggio e ristorazione (+10,6%) e nei servizi residuali (+7,6%). Richieste in calo, invece, soprattutto nei settori dell’agricoltura (-21,8%), attività manifatturiere (-8,8%) e commercio (-2%).

Nulla di nuovo anche nella ripartizione per genere delle persone fisiche. Come di consueto le nuove aperture sono state richieste in prevalenza dagli uomini (61%). La metà del totale è stata attribuita a giovani fino a 35 anni e il 31% a persone con età compresa tra i 36 e i 50 anni. L’aumento è generalizzato per tutte le fasce di età rispetto al trimestre luglio-settembre 2022, ma più evidente per la classe 36-50 anni (+5,7%).
Prendendo in considerazione il Paese di nascita è emerso che il 22,2% dei nuovi avvii sono stati conferiti a soggetti nati all’estero, in linea con quanto registrato nello stesso periodo del 2022.

Infine, 48.192 dei nuovi arrivati, pari al 49,6% del totale, hanno aderito al regime fiscale forfetario.

Trust, Lamberto Mattei: “se costuituito all’estero trascrivibile in Italia solo con deposito notarile”

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Roma – Qualora l’atto istitutivo di un trust sia stato stipulato all’estero, in difetto di deposito di detto atto presso un archivio notarile o presso un notaio italiano, non è trascrivibile nei registri immobiliari l’atto stipulato in Italia per identificare gli immobili devoluti in trust.

E’ quanto ritenuto dal tribunale di Firenze con uno specifico  decreto del 31 ottobre 2023 che così si è espresso: “l’art. 106 n. 4 della Legge notarile stabilisce che nell’archivio notarile sono depositati e conservati gli originali e le copie degli atti pubblici e delle scritture private autenticate in Stato estero prima di farne uso nel territorio dello Stato italiano, sempre che non siano già depositati presso un notaio esercente in Italia; la norma persegue il fine che l’atto formato all’estero, prima di essere utilizzato in Italia, sia assoggettato ad un controllo di legalità formale e sostanziale da parte di un notaio (o di un conservatore di un archivio notarile, n.d.r.); è pacifico che l’atto istitutivo del trust cui fa riferimento l’Atto identificativo in questione non è stato depositato in Italia; non vi è quindi ragione di trascrivere un atto quale quello di cui al reclamo che non ha una sua autonoma individualità e che è finalizzato esclusivamente ad individuare i beni oggetto di devoluzione con un atto istitutivo di trust che al momento non può essere usato in Italia“.

Ai fini di un’adeguata comprensione della decisione si ricostruiscono di seguito la vicenda che ha portato alla pronuncia e il quadro normativo in cui la stessa si inserisce.

I fatti in narrazione: 
Un cittadino italiano, residente a Firenze e proprietario di immobili siti in Firenze, ha istituito un trust – e a tale trust ha devoluto gli immobili di cui è proprietario – con atto autenticato nelle firme da un notaio di Lugano (Confederazione Elvetica) e regolarmente munito di apostille, per il suo utilizzo al di fuori della Confederazione Elvetica, secondo quanto previsto dalla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961.
Ha richiesto quindi ad un notaio di Cremona di ricevere un “Atto identificativo di immobili devoluti in trust” con il quale individuare ai fini della trascrizione gli immobili dallo stesso devoluti nel predetto trust.

Il notaio ha manifestato al richiedente dubbi circa la trascrivibilità di un atto del genere, ma alla fine lo ha comunque ricevuto, avendo tuttavia cura di precisare nell’atto stesso che lo stipulante ha dichiarato:
“- di essere stato esaustivamente edotto da me notaio circa le argomentazioni giuridiche a sostegno della possibilità di non ottenere la trascrizione del presente atto;
– di aver pienamente compreso quanto da me notaio spiegato, senza riserva o eccezione alcuna, dispensandomi sia da ogni e qualsiasi responsabilità a riguardo sia dal richiedere la relativa trascrizione e facendo sin da ora istanza, quale richiedente autonomo ed in proprio della formalità derivante dal presente atto, di eseguire detta formalità con riserva ex art. 2674-bis c.c.”;
tale precisazione è stata riportata nella Sezione D della nota di trascrizione.
La trascrizione dello “Atto identificativo di immobili devoluti in trust” è stata quindi richiesta direttamente dalla parte.

A fronte di tale istanza il Conservatore dei registri immobiliari di Firenze ha rilevato, ai sensi dell’articolo 2674-bis cc, l’esistenza di gravi e fondati dubbi circa la “… trascrivibilità di un mero atto identificativo di immobili devoluti in trust non essendo una tale trascrizione prevista da alcuna norma” (così testualmente nella motivazione dell’esecuzione della formalità con riserva).

Tuttavia stante la richiesta, fatta in atto e riportata nella sezione D della nota, di esecuzione della formalità con riserva, la trascrizione è stata eseguita con riserva.
Avverso tale riserva è stato proposto reclamo al tribunale di Firenze ai sensi degli articoli 2674-bis codice civile e 113 ter disposizioni attuative.

La decisione del Tribunale di Firenze
Con il reclamo è stato chiesto al tribunale di rendere definitiva la trascrizione eseguita con riserva in quanto l’istituto del trust è stato recepito in Italia con la convenzione dell’Aja dell’1° luglio 1985, ratificata con legge n. 364/1989, “trattasi, dunque, di istituto che gode di piena cittadinanza nel nostro ordinamento, del quale consolidato orientamento giurisprudenziale e dottrinale afferma la trascrivibilità, in particolare laddove abbia ad oggetto beni immobili, ai sensi dell’art. 12 della citata convenzione”.

Il Conservatore ha evidenziato al giudice adito che, come emerge chiaramente dalla motivazione formulata al momento dell’esecuzione con riserva della formalità, i dubbi manifestati non attengono alla trascrivibilità degli atti di devoluzione di beni in trust, la cui trascrivibilità è ormai pacifica, ma alla trascrivibilità “… di un mero atto identificativo di immobili devoluti in trust non essendo una tale trascrizione prevista da alcuna norma”.

Infatti, quello presentato per la trascrizione non era l’atto con cui i beni sono stati devoluti nel trust, ma un diverso atto che provvede unicamente alla loro identificazione. L’atto con cui il trust è stato istituito – e con il quale allo stesso sono stati devoluti i beni immobili indicati nella nota di trascrizione – è stato invece autenticato dal un notaio di Lugano (Confederazione Elvetica) e munito di apostille secondo la Convenzione de l’Aja del 5 ottobre 1961, per il suo utilizzo al di fuori della Confederazione Elvetica, ma non è stato depositato né presso un archivio notarile né presso un notaio italiano.

Al riguardo è necessario precisare che perché un atto notarile estero sia utilizzabile in Italia, quindi anche per l’aggiornamento dei pubblici registri, deve preventivamente essere depositato presso un archivio notarile o presso un notaio italiano.
Difatti l’articolo 106, n. 4, della legge n. 89/1913 (legge notarile) dispone che nell’archivio notarile sono depositati e conservati gli originali o le copie degli atti pubblici rogati e delle scritture private autenticate in paese estero prima di farne uso nello Stato, sempre che non siano già depositati presso un notaio esercente in Italia.

Inoltre l’archivio notarile o il “notaio dovrà procedere alla verifica della sua correttezza formale e sostanziale, al fine di poterlo ricevere in deposito e renderlo così utilizzabile nel nostro ordinamento; un atto che non superi tale controllo non può essere oggetto di deposito”.

L’atto istitutivo del trust non essendo stato depositato presso un archivio notarile o presso un notaio italiano non solo non è utilizzabile in Italia, ma non è neanche stato assoggettato al previo controllo di legalità da parte di un pubblico ufficiale italiano imposto dalla legge notarile, controllo necessario anche al fine di rendere l’atto titolo idoneo per la trascrizione.

La previsione della Legge notarile è infatti in piena sintonia con il dettato dell’articolo 2657 codice civile – che nell’individuare nella sentenza, nell’atto pubblico e nella scrittura privata autenticata i titoli in forza dei quali può essere eseguita la trascrizione – assicura che gli atti che veicolano le informazioni nei registri immobiliari abbiano superato il vaglio di legittimità operato da un pubblico ufficiale italiano (normalmente il giudice o il notaio), all’evidente fine di tutelare chi su detti registri fa affidamento.

Secondo il Conservatore quindi poiché con l’atto di cui è stata chiesta la trascrizione si procede esclusivamente all’identificazione dei beni immobili devoluti nel trust con l’atto formato all’estero e non depositato presso un archivio notarile o presso un notaio, tale atto non è certamente trascrivibile in quanto:

  • è “attuativo” di una devoluzione realizzata con un atto non utilizzabile in Italia
  • non rientra in nessuna delle previsioni di cui agli articoli 2643 e seguenti del codice civile, in quanto non costituisce, non trasferisce, non modifica diritti reali e non costituisce vincoli di destinazione gravanti su beni immobili.

Alla luce di tale ultimo rilievo, quand’anche l’atto fosse “attuativo” di una devoluzione fatta con atto formato o depositato in Italia non sarebbe comunque trascrivibile, stante il principio di tipicità che informa il sistema della pubblicità immobiliare e che consente la trascrizione dei soli atti per i quali tale adempimento è previsto.

Il tribunale di Firenze ha “ritenuto che le argomentazioni del Conservatore sono senz’altro condivisibili” e ha concluso, come già avanti anticipato, affermando che “non vi è quindi ragione di trascrivere un atto quale quello di cui al reclamo che non ha una sua autonoma individualità e che è finalizzato esclusivamente ad individuare i beni oggetto di devoluzione con un atto istitutivo di trust che al momento non può essere usato in Italia.

La pronuncia – spiega il Fisco – salvaguarda il principio che emerge dall’articolo 2657 cc, secondo il quale la trascrizione può eseguirsi in forza di atti che abbiano superato un controllo di legalità effettuato da un pubblico ufficiale italiano e finalizzato all’accertamento della loro conformità all’ordinamento interno a garanzia dell’affidabilità dei registri immobiliari.”

Entrate: Mef, +4,1% nei primi otto mesi del 2023

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ROMA – Il Ministero dell’economia e delle finanze ha reso noto che nei mesi gennaio-agosto 2023 le entrate  tributarie e contributive sono state rispettivamente pari a 356.999 milioni di euro e 174.667 milioni di euro, registrando una variazione complessiva del +4,1% (+21.659 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale andamento è in linea con quanto già indicato nella NADEF e incorporato nel calcolo dei tendenziali contenuti nel suddetto documento.

Lavoro sportivo, Lamberto Mattei: “pubblicata circolare dell’Ispettorato Nazionale”

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Roma 30 Ottobre 2023 – L’Ispettorato Nazionale del Lavoro con una specifica circolare la n. 2 del 25 ottobre u.s.  ha  di fatto fornito le prime indicazioni al personale ispettivo, in seguito al riordino e alla riforma in materia del lavoro sportivo, per gli enti sportivi professionistici e dilettantistici, in vigore dal 1° luglio 2023, visto il D.Lgs n.36 2021 in attuazione dell’Art. 5 della legge 8 agosto 2019, n.86, modificato dal D.Lgs. n.120 del 2023.

La circolare riportando l’art. 25 del D.Lgs. n. 36/2021, riprende in sostanza, sostiene l’Asi,   quanto viene stabilito dalla norma in merito ai  lavoratori sportivi,  “l’allenatore, l’istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico e il direttore di gara che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l’attività̀ sportiva verso un corrispettivo (…) è lavoratore sportivo ogni altro tesserato (…) che svolge verso un corrispettivo (…) le mansioni rientranti, sulla base dei regolamenti tecnici della singola disciplina sportiva, tra quelle necessarie per lo svolgimento di attività̀ sportiva, con esclusione delle mansioni di carattere amministrativo-gestionale. Non sono lavoratori sportivi coloro che forniscono prestazioni nell’ambito di una professione la cui abilitazione professionale è rilasciata al di fuori dell’ordinamento sportivo e per il cui esercizio devono essere iscritti in appositi albi o elenchi tenuti dai rispettivi ordini professionali”.

“Siamo di fronte ad un documento abbastanza esaustivo – commenta il dottore commercialista Lamberto Mattei” – un atto dovuto che fornisce chiarimenti applicativi ad una molteplicità di punti particolarmente degni di nota. Il nostro team è  al lavoro per valutare gli effetti della circolare e per continuare ad elaborare proposte al governo migliorative”.

Di seguito la circolare integrale consultabile e/o scaricabile

Circolare-INLn.-2-del-25-10-2023

 

Bozza manovra, Lamberto Mattei: “previsti pignoramenti lampo con prelievi diretti dai Conti correnti”

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Roma –  Il sistema dei pignoramenti sarà velocizzato, e questo avverrà consentendo al fisco di prelevare i soldi direttamente dai conti correnti dei contribuenti debitori. Questo vuol dire che l’Agenzia delle Entrate Riscossione avrà accesso diretto ai conti e potrà effettuare pignoramenti lampo senza più dover aspettare i tempi dei debitori e chiedere informazioni agli istituti di credito degli stessi. E’ quanto prevede la manovra del governo. Ovviamente  il debitore deve essere informato del pagamento, altrimenti questo non sarà considerato valido: la notifica deve pervenire al debitore entro e non oltre 30 giorni dalla notifica inviata all’istituto di credito presso cui lo stesso detiene il conto corrente da cui saranno prelevati i soldi.

Stando a quanto riportato nell’articolo 23 della bozza di legge di bilancio 2024, le novità a contrasto dell’evasione saranno numerose, e prevederanno anche la razionalizzazione delle procedure di compensazione dei crediti e di pignoramento.

Salgono le aliquote delle ritenute sui bonifici effettuati per detrazioni da bonus edilizi (dall’8% all’11%) e quelle relative alle attività finanziarie o immobili ubicati all’estero (l’Ivafe va dal 2% al 4% e l’Ivie passa dallo 0,76% al 1,04%). Inoltre i crediti INPS potranno essere utilizzati solamente con F24 telematici e solo dopo aver inviato la dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda i contribuenti con importi a ruolo scaduti o avvisi di accertamento esecutivi per imposte erariali che superano i 100.000 euro, questi non potranno più effettuare compensazioni.

Sul tema di  compensazioni, invece, la nuova legge di bilancio prevede una stretta a livello generale, che riguarderà i maxi debitori, e una ad hoc per i contributi previdenziali INPS. I contribuenti che hanno accertamenti esecutivi e iscrizioni a ruolo complessivamente superiori a 100.000 euro non potranno più avvalersi della compensazione, mentre la compensazione dei crediti maturati a titolo di contributi INPS potrà essere utilizzata a partire da 10 giorni dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi.

I datori di lavoro non agricoli potranno usufruire della compensazione a partire da 15 giorni dopo la scadenza del termine mensile per la trasmissione telematica dei dati sulle retribuzioni. Al contrario, i datori di lavoro agricoli potranno utilizzare la compensazione dalla data di scadenza del versamento relativo alla dichiarazione di manodopera agricola da cui il credito emerge.

Contributi edilizi, focus con il commercialista Lamberto Mattei

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ROMA – Per quanto riguarda gli  interventi edilizi realizzati nel 2023 è possibile richiedere entro il 31 ottobre 2023 un contributo a fondo perduto. Esattamente, chi può presentare la richiesta e in quale misura viene concesso il contributo? Una domanda che molti utenti pongono e alla quale risponde il dottore Lamberto Mattei:

Il contributo a fondo perduto in questione  è quello previsto dal decreto legge n. 176/2022.  Consiste nell’erogazione di una deeterminata somma da corrispondere in  favore dei contribuenti che nel 2023 hanno sostenuto spese per interventi edilizi detraibili dall’Irpef con la percentuale del 90% (Superbonus), a condizione però che si trovino in determinate condizioni reddituali.

I requisitisono stati stabiliti con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 31 luglio 2023. In pratica, il contributo spetta alle persone fisiche che:

  1. al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, sostengono spese per gli interventi indicati nell’art. 119 del decreto legge n. 34/2020 (comma 8-bis, primo e terzo periodo)
  2. hanno avuto un reddito nel 2022 non superiore a 15.000 euro (per la sua determinazione va fatto riferimento a quanto indicato nel comma 8-bis.1 dello stesso articolo 119)
  3. sono titolari (alla data di inizio dei lavori), anche per quota, del diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’immobile oggetto dell’intervento (per gli interventi effettuati dai condomini, sull’unità immobiliare facente parte del condominio).

L’immobile oggetto di intervento deve peraltro  essere adibito (alla stessa data di avvio dei lavori o, al più tardi, alla data di termine dei lavori) ad abitazione principale.

Aumentano le entrate tributarie e contributive: nei primi otto mesi 2023 +4,1%

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Roma 18 ott 2023  – Il dipartimento delle Finanze e la Ragioneria generale dello Stato, hanno redatto, il rapporto sull’andamento delle entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-agosto 2023. I primi otto mesi dell’anno, che mostrano una crescita di 21.659 milioni di euro (+4,1%) rispetto allo stesso periodo 2022, riflettono la variazione positiva delle entrate tributarie, già rilevata nel bollettino diffuso lo scorso 6 ottobre.

I dati del report, rispetto al richiamato bollettino, come di consueto, includono anche i principali tributi degli enti territoriali, le poste correttive e il gettito contributivo. In particolare, gli incassi contributivi nei primi otto mesi del 2023 sono risultati pari a 174.667 milioni di euro, in aumento di 5.181 milioni (+3,1%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

L’Inps gioca il ruolo principale, contabilizzando entrate in aumento di 4.759 milioni di euro rispetto al 2022 (+3,1%), per effetto sia dell’andamento dei contributi del settore privato (+3,8%) che di quello degli incassi delle gestioni dei lavoratori dipendenti pubblici, i quali fanno segnare un aumento dell’1,9% se confrontati con il corrispondente periodo dell’anno precedente.

Le entrate contributive degli enti previdenziali privatizzati, invece, risultano pari a 7.213 milioni di euro, in aumento del 2,4 per cento.

Il grafico ascendente delle entrate tributarie e contributive, fanno sapere dal dipartimento delle Finanze, è in linea con quanto già indicato nella Nadef (Nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza) e incorporato nel calcolo dei tendenziali contenuti nello stesso documento.

Artigianato a Roma, Lamberto Mattei: “urge attuazione di progetti di riscoperta e valorizzazione”

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ROMA 16 OTT 2023 – FaròArte ha proposto la modifica della Legge Regionale del Lazio n.3/2015 concernente la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell’Artigianato nel Lazio.

Il  Consorzio Cooperativo si è costituito  nel 2011 intorno ad un nucleo selezionato di Operatori dell’Eccellenza Artigiana – rappresentativo di oltre 30 Discipline Artistiche e Creative, dalla Pittura alla Scultura, dall’Oreficeria alla Ceramica, dal Mosaico all’Affresco, dal Design alla Fotografia, … –  e della Comunicazione Culturale, ha tra le finalità quella di sviluppare un Polo aperto, progressivo e partecipato di aggregazione e di avanguardia dei Maestri Artigiani e dei Nuovi Talenti per promuovere in chiave di Tradizione@Innovazione – contaminazione feconda a ciclo storico continuo – la piena valorizzazione del Saper Fare Artigiano, Artistico, Creativo ed Etno-Culturale.

 

 

 

Di seguito al link il testo originale con le proposte di modica, consultabile o scaricabile in PDF

Proposte-di-Modifica-L.R.-3_2015 Scaricabile eo consultabile

Roma, Lamberto Mattei: “momento storico assurdo urge rilancio dell’artigianato con idee innovative”

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ROMA – Interessante trasmissione quella di ieri su Istituzioni e Cittadini, dove il dottore commercialista è stato ancora una volta ospite protagonista, unitamente agli architetti Carlo D’Aloisio Mayo e Nisio Magni. Diretta anche sul canale 83 di Teleromadue. Il noto commercialista romano Lamberto Mattei, ha esordito nel suo primo intervento con una relazione realista rispetto alla storia di Roma, evoluzioni nel centro storico e la situazione attuale delle attività produttive.Il settore dell’artigianato è in crisi, ma servono nella capitale azioni di forte rilancio. “Stiamo vivendo un momento storico assurdo, urge un serio rilancio dell’artigianato con l’attuazione di idee innovative, e consentire soprattutto ai giovani di imprendere e di aprire nuove attività”.

 Il centro storico ha perso moltissime attività di settore, molti titolari sono andati in quiescenza e non sono stati sostituiti da subentri. I dati, illustrati poi dagli architetti hanno evidenziato con l’ausilio di specifiche slide. 

Mattei ha centrato anche l’esigenza di riportare l’arte, attraverso la creazione di un contenitore unico, che sia riferimento per  l’attuazione di  idee innovative. Di seguito al link si può comunque seguire lo streaming della trasmissione che vede Roma protagonista, sotto una angolazione diversa. “Noi tecnici – spiega Lamberto Mattei durante una intervista rilasciata agli Uffici Stampa Nazionali – abbiamo il dovere non solo di parlare di questi argomenti, ma di proporre concrete forme attuative. Serve una sinergia con le istituzioni le quali devono recepire le esigenze rappresentate analiticamente e con dati alla mano, solo in questo modo riusciremo a dare un contributo fattivo, anche piccoli tasselli che messi insieme però potranno costituire un nuovo mosaico per il futuro”.