All Posts By

ufficistampanazionali

Nel 2019 il fabbisogno del settore statale si attesta a 41,78 miliardi di euro

By | Approfondimenti | No Comments

Roma – Nel mese di dicembre 2019 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un avanzo di 9.700 milioni, in diminuzione di circa 2.800 milioni rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (12.506 milioni). Il fabbisogno del settore statale dell’anno 2019 è pari a 41.780 milioni, in miglioramento rispetto ai 45.218 milioni del 2018. Questa la ricerca dello Studio Associato Sarcc di Roma di cui è founder il commercialista Lamberto Mattei:

“Nel confronto con il corrispondente mese del 2018, il saldo ha beneficiato di maggiori incassi fiscali, dovuti ai proventi relativi alla seconda e ultima rata del 2019 della definizione agevolata delle cartelle esattoriali come previsto dal D.L. 119 del 2018 (cd. Rottamazione ter), e dei proventi derivanti dalle aste delle quote di CO2. Dal lato della spesa si segnala la ricapitalizzazione della società AMCO (ex SGA) per 1.000 milioni, il prestito in favore di Alitalia (400 milioni) e maggiori prelievi da parte degli Enti territoriali. La spesa per interessi sui titoli di Stato presenta una diminuzione di circa 250 milioni.

Il fabbisogno annuale del settore statale del 2019 ha beneficiato di maggiori incassi fiscali e contributivi, di maggiori utili e dividendi rispetto allo scorso anno versati dalla Banca d’Italia e dalla Cassa Depositi e Prestiti e di maggiori accrediti da parte dell’UE ai Fondi di rotazione; dal lato delle spese si è avuto nel corso dell’anno un aumento dei prelievi dai conti di tesoreria degli Enti previdenziali e degli Enti territoriali nonché un aumento della quota di partecipazione dell’Italia al bilancio comunitario.

La spesa per interessi sui titoli di Stato presenta una diminuzione di circa 800 milioni rispetto all’anno precedente.”

Il bonus Irpef nelle tasche degli italiani, i dati di tutte le regioni

By | News | No Comments

Roma – Seppure sommessamente è stato annunciato da fonti ministeriali che dal mese di luglio 2020 le buste paga di 16 milioni di italiani saranno più pesanti. “Anche se si tratta di un importo minimo – spiega il commercialista Lamberto Mattei – appare chiaro che nella Legge di Bilancio 2020 siano stati stanziati 3 miliardi di euro per il 2020 al fine di procedere alla  riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti. Si tratta di  risorse destinate a rideterminare l’attuale Bonus Irpef, ampliandone l’ammontare ed estendendone la platea”.

E dunque a partire dal primo luglio 2020, il Bonus Irpef salirà così fino ad un massimo di 100 euro netti al mese e verrà corrisposto fino ad un reddito annuo complessivo pari a 40.000 euro, con un allargamento della platea dei percettori, che passa da 11,7 a 16 milioni di lavoratori.

Nel dettaglio la ricerca dello Studio Associato Sarcc di Roma da fonti ministeriali evidenzia come l’importo di 100 euro mensili (ad integrazione dell’attuale Bonus Irpef) verrà corrisposto interamente al di sotto di un reddito di 28.000 euro; al di sopra di tale soglia, l’importo decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro. Superato tale livello, l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito.

In questa tabella è possibile consultare la destinazione dei bonus con importi suddivisi per ciascuna delle regioni italiane:

Destinatari del bonus IRPEF dal 1º luglio 2020
REGIONI NUMERO BENEFICIARI ATTUALI NUMERO NUOVI BENEFICIARI TOTALE BENEFICIARI
Valle d’Aosta 27.609 13.331 40.940
Piemonte 860.700 348.976 1.209.676
Lombardia 2.047.737 860.462 2.908.199
Friuli VG 271.374 112.800 384.174
Trentino 130.235 52.516 182.751
Alto Adige 124.502 63.864 188.366
Veneto 1.122.195 409.414 1.531.609
Liguria 309.704 111.310 421.014
Emilia Romagna 986.842 395.909 1.382.751
Toscana 790.329 273.561 1.063.890
Marche 338.650 98.177 436.827
Umbria 181.722 58.280 240.002
Lazio 1.054.699 404.667 1.459.366
Abruzzo 256.586 81.509 338.095
Molise 52.113 16.913 69.026
Campania 890.434 271.449 1.161.883
Calabria 330.585 78.204 408.789
Basilicata 109.002 30.754 139.756
Puglia 715.167 196.650 911.817
Sicilia 807.678 216.473 1.024.151
Sardegna 306.800 92.541 399.341

Pubblicato il rapporto annuale sulle spese fiscali del 2019, Mattei: “strumento di valutazione da consultare”

By | News | No Comments

Roma – E’ stato pubblicato il monitoraggio annuale delle spese fiscali. E l’elaborato della apposita Commissione  istituita con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze il 28 aprile 2016 (modificato dal decreto ministeriale del 22 giugno 2016) ed è composta da 14 membri. La Commissione, come noto  può avvalersi del contributo di esperti delle associazioni di categoria, degli ordini professionali, delle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale e delle associazioni familiari. E’ da rilevare che la partecipazione alla Commissione, a qualunque titolo, non dà diritto a compensi, emolumenti o altre indennità, tantomeno a rimborsi di spese.

Il rapporto – spiega il commercialista Lamberto Mattei – contiene utili elementi di valutazione per l’andamento fiscale relativo all’anno appena trascorso, sono analizzati tutti i settori produttivi e  vi è anche un interessante confronto tra spese fiscali e programmi di spesa del bilancio dello Stato.” Per gli interessati di seguito cliccando sul link si può scaricare il rapporto originale così come predisposto dal Mef

Rapporto_spese_fiscali_2019_definitivo

Le novità del 730/2020: entrano lo sport bonus, il credito d’imposta per le bonifiche ambientali

By | Economia e finanza | No Comments

Roma  17 Gen 2020 – “Nel modello 730/2020: tra le varie novità, gli eredi potranno utilizzare il 730 per effettuare la dichiarazione dei redditi per conto del contribuente deceduto nel periodo compreso fra il 2019 e il 23 luglio 2020. Entrano inoltre nel 730 lo sport bonus, il credito d’imposta per la bonifica ambientale e la detrazione del 50% per le spese di realizzazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche. Fra l’altro, le istruzioni sono aggiornate per recepire il nuovo limite reddituale per il figlio a carico portato a 4mila euro e l’aumento a 800 euro delle spese di istruzione detraibili.” E’ quanto afferma in una nota il commercialista Lamberto Mattei founder dello studio Sarcc di Roma.

Per altre info sulle novità del 730 rivolgersi allo Studio Associato Sarcc

Scontrino elettronico, cosa è cambiato dal primo gennaio

By | Approfondimenti | No Comments
Roma – Dal 1° gennaio del 2020 è scattato l’obbligo di emissione dello scontrino elettronico per tutti gli esercenti. Al nuovo sistema devono attenersi artigiani, albergatori, ristoratori, partite Iva al regime dei minimi e forfettari con redditi annui inferiori ai 65.000 euro e tutti quegli operatori economici che emettono ricevute fiscali. Secondo la ricerca dello studio Associato Sarcc di Roma di cui è founder il dottor Lamberto Mattei emerge che nel complesso si tratta di oltre 2 milioni di attività. Il passaggio al nuovo sistema era già entrato in vigore dal luglio dello scorso anno per circa 200mila soggetti che nel 2018 avevano dichiarato un volume d’affari superiore a 400.000 euro. L’Agenzia delle Entrate ha invece posticipato al 30 giugno 2020 l’introduzione delle sanzioni per chi non rispetterà l’obbligo. Per sostituire o aggiornare i registratori di cassa, omologandoli così ai nuovi registratori telematici, gli esercenti hanno dovuto spendere tra gli 800 e i mille euro. Si tratta di una spesa che però è stata in parte ammortizzata da un contributo statale, sotto forma di credito d’imposta, pari al 50% della cifra investita. Il contributo arriva a un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento. Con il nuovo sistema gli esercenti non dovranno più tenere il regime dei corrispettivi, conservando le copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti. Con i registratori telematici l’Agenzia delle Entrate è infatti in grado di acquisire tempestivamente e correttamente i dati fiscali delle operazioni effettuate durante il giorno per metterli poi a disposizione degli operatori Iva o dei loro intermediari. Per non incorrere in sanzioni, la trasmissione dei dati fiscali attraverso i registratori telematici dovrà essere eseguita dagli esercenti nella stessa giornata in cui è stata effettuata la vendita o al massimo entro e non oltre 12 giorni. L’archiviazione dello scontrino elettronico è un vantaggio anche per i consumatori. D’ora in avanti il cliente non riceverà infatti più uno scontrino o una ricevuta, bensì un documento commerciale. Questo documento non ha un valore fiscale, ma può essere utile per far valere la garanzia (anche se ricordiamo che per farlo può bastare l’estratto conto) e può essere utilizzato per la dichiarazione dei redditi in modo da consentirgli di usufruire di eventuali detrazioni fiscali. Con l’introduzione dello scontrino elettronico il governo punta a contrastare l’evasione fiscale dell’Iva. Questo strumento va ad aggiungersi alla fatturazione elettronica. Nei primi mesi del 2019, in Italia più di 3 milioni di soggetti hanno emesso quasi 700 milioni di fatture elettroniche per un importo complessivo di oltre 1,25 miliardi di euro. Adesso, con l’obbligo per tutti dello scontrino elettronico, come detto, il Fisco ha immediatamente a disposizione i dati sulle vendite e quelli relativi al calcolo dell’Iva, così da prevenire e individuare eventuali evasioni. Al luglio del 2020 è stata poi posticipata la lotteria degli scontrini. A partire da quella data i contribuenti, dando il loro consenso e fornendo il loro codice fiscale, potranno partecipare all’estrazione di premi mensili fino a 10mila euro e di un maxi-premio annuale da un milione di euro. Chi vorrà partecipare riceverà per ogni euro speso 10 biglietti virtuali. La ‘giocata’ minima sarà di 1 euro. Con questa iniziativa il ministero dell’Economia e delle finanze punta a motivare i contribuenti a chiedere lo scontrino fiscale nel momento in cui effettuano qualsiasi tipo di acquisto, in modo da fare emergere quanto più nero possibile.

Dal 1 gennaio 2020 in vigore gli aggiornamenti ISTAT per gli importi di reddito e l’indicatore ISEE

By | Approfondimenti | No Comments

Roma – Per effetto delle disposizioni normative che regolano la Carta Acquisti, gli importi di reddito e l’indicatore ISEE che regolano l’accesso al citato contributo, per il 2020, sono perequati al tasso di inflazione ISTAT.

A partire dall’1 gennaio 2020, il limite massimo del valore dell’indicatore ISEE e dell’importo complessivo dei redditi comunque percepiti sono rispettivamente così determinati:

  • per i cittadini nella fascia di età dei minori di anni 3, valore massimo dell’indicatore ISEE pari a euro 6.966,54
  • per i cittadini di età compresa tra i 65 e i 70, valore massimo dell’indicatore ISEE pari a euro 6.966,54 e importo complessivo dei redditi percepiti non superiore a euro 6.966,54;
  • per i cittadini nella fascia di età superiore agli anni 70, valore massimo dell’indicatore ISEE pari a euro 6.966,54 e importo complessivo dei redditi percepiti non superiore a euro 9.288,72

Alla luce delle suddette indicazioni, a partire dal 1.1.2020, per i cittadini che presentano domanda per ottenere il beneficio Carta Acquisti, dovrà essere utilizzata la nuova modulistica con i limiti ISEE e reddituali sopra riportati. I moduli sono disponibili presso gli Uffici postali e nei siti internet di INPS, POSTE ITALIANE, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

E’ quanto rende noto lo Studio Associato Sarcc di Roma di cui è founder il dottore commercialista Lamberto Mattei

[wl_chord]

Un anno di e-fattura: superata la soglia dei 2 miliardi di invii

By | Approfondimenti | No Comments

Roma – Poco più di  un anno fa entrava in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti privati. Gli esiti di una ricerca intrapresa dallo Studio Associato Sarcc di cui è founder il commercialista Lamberto Mattei evidenzia che da fonti ministeriali risulti che:  In questi primi 12 mesi, il numero di fatture transitate per il Sistema di interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle Entrate, gestito dal partner tecnologico Sogei, ha superato la soglia dei 2 miliardi, con una media di 5,5 milioni di file inviati al giorno.

Il nuovo sistema di digitalizzazione delle certificazioni fiscali si conferma, dunque, un progetto strategico per il Paese. Nel corso del 2019, il processo ha implementato un’ulteriore tappa: dal primo luglio, infatti, è diventato obbligatorio per  i soggetti con un volume d’affari superiore a 400.000 euro, emettere lo scontrino elettronico. A partire dal primo gennaio 2020, tale obbligo sarà esteso a tutti i commercianti al minuto e soggetti assimilati.

Per chi non è riuscito a dotarsi in tempo di un registratore telematico oppure ad adattare, se tecnicamente possibile, il registratore di cassa già in uso, è prevista una moratoria delle sanzioni che durerà massimo per sei mesi (fino al 1° luglio 2020).

Le nuove prospettive per il 2020, il commercialista Lamberto Mattei: “saremo ancora più incisivi nella tutela dei contribuenti”

By | News | No Comments

Roma – Con l’arrivo del nuovo anno, c’è anche occasione per tracciare un bilancio delle attività passate e spazio per la pianificazione di quelle del nuovo periodo temporale che si è aperto da ieri. Il dottore commercialista Lamberto Mattei, founder dello Studio Associato Sarcc di Roma, già nel primo giorno utile dopo quello festivo appena trascorso, è in azione per tracciare un quadro complessivo della situazione. “Nel 2019 – spiega Lamberto Mattei – moltissime sono state le iniziative che abbiamo portato avanti come Studio Associato Sarcc, con particolare riferimento alla convegnistica e agli approfondimenti normativi.

E’ basilare infatti che le diverse professionalità siano coordinate per dare risposte certe, per analizzare leggi, normative ed incidere anche nelle proposte per settori sui quali si individuano le criticità. Il lavoro svolto è soddisfacente anche in ragione delle sinergie e delle attività che porto avanti personalmente con diverse organizzazioni che operano ad ampio raggio su diversi fronti. Il 2019 – prosegue Mattei – è stato un anno piuttosto critico sotto il profilo economico finanziario, e la necessità di snellimento normative, riduzione della tassazione e diminuzione dell’incidenza degli adempimenti fiscali resta sempre un punto fondamentale. Per l’anno 2020 abbiamo già elaborato un piano di studio, analisi e ricerche di settore che ci terrà impegnati ogni giorno,  e saremo dunque ancor più incisivi nella tutela dei contribuenti italiani. Con l’occasione – conclude Mattei – ringrazio tutti coloro che a vario titolo e ruolo collaborano con me e con lo Studio Associato Sarcc e che profondono il loro impegno per il raggiungimento di importanti obiettivi. Il 2020 sarà un anno importante e dobbiamo esserne dunque protagonisti”.

Anif e Studio Sarcc, da Roma l’allarme sul futuro dello sport: “a rischio settantamila associazioni”

By | Approfondimenti | No Comments

Roma- “E in atto una campagna mediatica tesa a demonizzare il mondo sportivo dilettantistico “. E’ questo il grido di allarme lanciato il 18 dicembre u.s. da Giampaolo Duregon – Presidente di ANIF-EUROWELLNESS, ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LO SPORT E PER IL FITNESS – nel corso del suo appassionato intervento sostenuto nel Convegno sul nuovo codice della crisi aziendale organizzato ieri dallo Studio SARCC del dottore commercialista Lamberto Mattei, partner di ANIF.

La campagna diffamatoria, prosegue Duregon, descrive un sistema – in verità regolamentato, è bene rammentarlo, a norma di LEGGE – creato per favorire l’evasione fiscale.

Tale inconcepibile posizione mette ovviamente in seria crisi l‘intero mondo dilettantistico, costituito da oltre 70000 Associazioni/Società Sportive Dilettantistiche riconosciute dal CONI ed iscritte in un apposito Registro che l’Ente trasmette per legge annualmente all’Agenzia delle Entrate, che opera legittimamente, con crescenti difficoltà, all’interno di un quadro legislativo speciale di seguito meglio indicato.

Tali Organismi accolgono circa 20 milioni di cittadini, appartenenti a tutte le fasce di età, tutti tesserati alle Federazioni Sportive Nazionali e/o agli Enti di Promozione Sportiva e alle Discipline Sportive Associate.

Sono questi seguiti da tecnici preparati pagando una quota di frequenza non rilevante, di entità analoga al costo, per lo Stato, di un giorno di ospedalizzazione in una Unità Ospedaliera pubblica.

“Gli approfondimenti su queste tematiche – ha affermato il dottor Lamberto Mattei – costituiranno un motivo in più per profondere impegno concreto e determinato nel corso dell’anno 2020. Abbiamo il dovere di intervenire e respingere ogni tipo di campagna informativa che lede l’immagine sana del comparto dilettantistico. Come partner di Anif abbiamo inoltre il dovere di intervenire con proposte di soluzione a livello economico finanziario riguardanti l’intero comparto”.

La sindrome del debito, è la malattia del terzo millennio. Il commercialista Lamberto Mattei (Sdebitalia): “servono nuove leggi nel 2020”

By | News | No Comments
Roma – Con la fine dell’anno è tempo di bilanci ed i conti nel contest debitorio non tornano affatto. Purtroppo sono 16 milioni le persone segnalate nelle centrali rischi interbancari le probabilita’ di rapporti al limite dell’ usura tra banche e clienti purtroppo stanno diventando molto alte. Fatti allarmanti che comportano spesso  ricadute psicofisiche molto gravi sull’indebitato vittima di usura finanziaria.
L’analisi su cui il dottore Commercialista Lamberto Mattei tesoriere di Sdebitalia pone l’attenzione è molto importante ed è strutturata su più fronti. “I dati che si riscontrano – spiega Mattei – sono allarmanti e ci portano per il prossimo anno ad intraprendere una azione ancorpiù incisiva. Servono nuove leggi e tutele sia di natura economico finanziaria ma anche di supporto consultivo assistenziale. Molte persone cadono in uno stato di prostrazione non sapendo a chi rivolgersi. Noi come organizzazioni dobbiamo quindi incentivare anche la comunicazione su questi fronti per portare a conoscenza di tutti anche e soprattutto attraverso i social media ed i giornali, gli effetti, le cause che generano tali problematiche. Anche le istituzioni, la poltitica deve fare la sua parte con un impegno maggiore, prescidendo dalle appartenenze partitiche”:
E su questo tema spunta una nota diramata dal noto psicologo Gilberto Di Benedetto che di seguito riportiamo: “
“La “sindrome del debito ingiusto” dell’imprenditore: un dramma emerso “grazie” alle conseguenze sulle persone di politiche bancarie che ignorano la propria responsabilità pubblicistica. Ma, che le banche non siano la punta dell’iceberg?! Fisco e ricorso al credito illegale quanto pesano?
La sindrome del debito ingiusto è stata inquadrata fra le malattie del III millennio da uno studio realizzato dal Prof. Vento, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Mobbing – Bossing in collaborazione con lo psicologo  Gilberto Di Benedetto. La patologia colpisce gli imprenditori in difficoltà ed i sintomi vanno da un forte esaurimento che può degenerare in “delirio di rovina” a disturbi cardiocircolatori finanche all’eccesso di alcol e fumo oppure ancora la totale asocialità.
Fatto di rilievo è che la sindrome del debito ingiusto crea anche alterazione della memoria e incapacità di concentrazione, due fattori fondamentali per l’imprenditore nello svolgimento della sua attività. il pronto soccorso del debitore   è costituito da un team di legali, psichiatri, psicologi e imprenditori coordinati dall’Avv. Luigi Fratini  e al fine di poter prefigurare cause collettive contro le banche per danni biologici, ha commissionato al Prof. Vento uno studio sulle potenzialità di tale intuizione. Quello che è emerso è che la sindrome del debito ingiusto è a tutti gli effetti una patologia. Ma il dramma sostanziale risiede nel fatto che il fenomeno non è circoscritto a casi che riguardano singoli individui, caso che seppur grave, sarebbe “controllabile”. Qui il dramma è di natura collettiva e bene è stato illustrato dal Dott. Di Benedetto: “Si toccano le iniziative imprenditoriali degli italiani, scoraggiando lo spirito d’iniziativa di ardimentosi che si sono ritrovati con il conto corrente in rosso”.
La terapia messa a punto è costituita da ansiolitici e antidepressivi. Nei casi in cui sussistono componenti deliranti si aggiungono neurolettici e ipnotici contro l’insonnia. In tutti i casi, la terapia farmacologica deve essere coordinata con un ciclo di psicoterapia che serve a riordinare i rapporti sociali con la famiglia e con il resto della società.
Fin qui abbiamo descritto il fenomeno della sindrome del debito ingiusto nei suoi casi “positivi”. Cosa di peggio? Infarto e suicidio. La sindrome del debito ingiusto, quando deriva di situazioni di drammi che l’imprenditore considera insormontabili, può arrivare a “pagare i debiti” prima nella gestione delle cose, della famiglia dei rapporti sociali e poi, a volte, anche con la vita… La “sindrome del debito ingiusto” dell’imprenditore: è emerso “grazie” alle conseguenze sulle persone di politiche bancarie che perseguono il profitto finanziario fino al punto di ignorare la responsabilità pubblicistica che gli è propria. Ma, che le banche non siano soltanto la punta dell’iceberg?! Le politiche fiscali cosa generano? Il conseguente ricorso al credito illegale cosa crea? Queste e altre mille domande troverebbero risposta e soluzione se chi ne è causa aderisse al proprio ruolo e si assumesse le proprie responsabilità”.