Roma 8 ottobre 2019 – I dati contenuti nella Relazione sull’economia non osservata allegata alla Nota di aggiornamento al Def “mostrano la persistenza di livelli elevati di evasione fiscale e contributiva, aspetti critici per il rafforzamento della capacità competitiva e di crescita del nostro Paese e per l’efficacia e l’equità delle politiche pubbliche”. A sottolinearlo è il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo nell’audizione sulla Nadef davanti alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera. Le stime della relazione evidenziano in media, nel triennio 2014-2016, un gap complessivo pari a circa 109,7 miliardi.
“Serve una riforma complessiva ed organica – ha dichiarato il commercialista Lamberto Mattei – i dati che si evincono dalla relazione e nello specifico riportati dall’Istat sono solo conferme di un quadro ormai già noto. Ed è un gatto che si morde la coda. L’evasione aumenta poichè c’è una distanza che cresce sempre di più nei rapporti tra fisco e contribuenti.
Servono nuovi metodi di approccio, tutto sta nel saper e dover tutelare i contribuenti italiani e metterli nelle condizioni di dover poter pagare il giusto. Ovvio che una riduzione delle tasse è la cura principale: favorirebbe incrementi di gettito e non delle riduzioni, poichè a costi di tasse accessibili l’evasione si ridurrebbe sensibilmente ed in breve tempo. Noi siamo impegnati a tutto campo e continueremo a tutelare i contribuenti presentando proposte di legge ed approfondimenti”.