Nel quarto trimestre del 2018 sono state aperte 103.720 nuove partite Iva ed in confronto al
corrispondente periodo dell’anno precedente si registra una leggera flessione (-0,4%).
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 63,7% delle nuove aperture di partita Iva è stato
operato da persone fisiche, il 29,4% da società di capitali, il 5,2% da società di persone; la quota dei
“non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente circa l’1,8% del totale
delle nuove aperture. Rispetto al quarto trimestre del 2017, il calo ha coinvolto tutte le principali
figure giuridiche: le persone fisiche (-0,2%), le società di capitali (-2,2%), e le società di persone (-
4,4%); da segnalare il considerevole aumento di aperture da parte di soggetti non residenti,
concentrate in particolare nell’attività di commercio elettronico.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 43,3% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il
22,3% al Centro e il 34,4% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente
evidenzia che i principali incrementi di avviamenti sono avvenuti in Sardegna e Calabria (+16%) e
in Valle d’Aosta (+6,6%); le diminuzioni più sensibili in Umbria (-15,7%), nelle Marche (-14,2%) e
in Abruzzo (-10,7%).
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio, come di consueto, registra il
maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 23,2% del totale, seguito dalle attività
professionali (11,7%) e dall’agricoltura (11,3%). Rispetto al quarto trimestre del 2017, tra i settori
principali i maggiori aumenti si notano nella sanità (+9,3%), nelle attività finanziarie (+4,7%) e in
quelle immobiliari ed artistiche (entrambe +3,3%). Le flessioni più significative, invece, riguardano
le attività manifatturiere (-6,2%), i servizi alle imprese (-3%) e l’alloggio e ristorazione (-2,9%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilità, con le
aperture operate da maschi che rappresentano circa al 63% del totale. Il 45,2% delle nuove aperture
è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 33,3% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50
anni. Rispetto al corrispondente periodo del 2017, l’incremento maggiore si rileva nella classe più
giovane (+4,5%), mentre nelle altre fasce di età si assiste ad una riduzione, in particolare per la
classe di età più anziana (-8,8%).
Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 20,6% delle aperture è operato da
un soggetto nato all’estero.
Nel periodo in esame 32.919 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 31,7% del totale
delle nuove aperture, con un aumento dell’11,5% di adesioni rispetto allo stesso periodo dell’anno
2017.